La Sala Valfrè, parte integrante del complesso monumentale dei padri filippini, è stata totalmente ristrutturata ed inaugurata a Torino nel febbraio del 2010.

Situata in via Accademia delle Scienze 11 a Torino, proprio di fronte al Museo Egizio, è tornata a pieno titolo ad essere uno dei poli culturali della città, sotto l'egida della Compagnia di Valfrè.

 

Picasso La madre dell'artista

 

Poveri in riva al mare Picasso

 

Picasso Famiglia di acrobati con scimmia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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PABLO PICASSO
Un indiscusso interprete e protagonista dell'arte del novecento

Conferenza a cura della Professoressa
Giuliana Rebaudo


Il prossimo 29 marzo, alle ore 21,00 la Professoressa Giuliana Rebaudo, storica dell'arte, in occasione della mostra “Picasso. Capolavori del Museo Picasso di Parigi” allestita nelle sale di Palazzo Ducale di Genova, terrà un incontro in sala Valfrè dedicato a uno degli artisti che più profondamente hanno segnato l’arte del Novecento, rivoluzionandone il metodo e i canoni estetici.

Impulsivo e incline al cambiamento, il percorso biografico e artistico di Picasso è contrassegnato da svolte epocali, da ribaltamenti linguistici ed affettivi. Le numerose donne che ha amato e rappresentato nella sua pittura sono state muse ispiratrici di sorprendenti metamorfosi stilistiche: dal Simbolismo al Cubismo, al “ritorno all’ordine” del primo dopoguerra, alla deformazione di ispirazione surrealista, fino alla rivisitazione dei grandi pittori del passato che caratterizza la fase tarda della sua attività. Esperienze diverse che mettono in luce le radici mediterranee e la profonda vitalità della sua arte, sempre caratterizzata da una libertà assoluta nell’uso dei mezzi pittorici e dalla consapevolezza del ruolo etico dell’intellettuale nella società contemporanea.

Guernica

Pablo Ruiz y Picasso, semplicemente noto come Pablo Picasso (1881-1973) nasce a Malaga, in Spagna. Il padre, insegnante nella locale scuola d’arte, lo avvia precocemente all’apprendistato artistico. A soli quattordici anni viene ammesso all’Accademia di Belle Arti di Barcellona. Due anni dopo si trasferisce all’Accademia di Madrid. Ritorna a Barcellona e successivamente, nell'ottobre del 1900, si reca a Parigi, dove ritorna più volte, fino a stabilirvisi definitivamente nel 1904.

Periodo Blu - Nel 1901 ebbe inizio il cosiddetto «periodo blu» che si protrasse fino al 1904. Il nome dato a questo periodo deriva dal fatto che Picasso usava dipingere in maniera monocromatica, utilizzando prevalentemente il blu in tutte le tonalità e possibili sfumature. Le sue opere, caratterizzzate da un disegno stilizzato, rappresentano soprattutto personaggi emarginati e tragiche condizioni umane. Picasso ritrae i suoi soggetti preferibilmente a figura intera, in posizioni isolate e con aria mesta. Ne risultano immagini cariche di tristezza, accentuate dai toni freddi con cui i quadri sono realizzati.

Periodo Rosa - A partire dal 1904 e fino a tutto il 1906, le tele di Picasso si trasformano e si popolano di saltimbanchi, di maschere della commedia dell’arte, come Arlecchino, e di personaggi presi dal mondo del circo. Il colore, come i soggetti rappresentati nelle opere di questo periodo, cambia, il blu è sostituito da tonalità grigio-rosa più calde rispetto ai colori usati fino a quel momento. Inizia quello che viene definito il «periodo rosa».

Cubismo - La svolta cubista avvenne tra il 1906 e il 1907. In quegli anni Picasso scoprì l'arte primitiva africana che tanti pittori e scultori aveva suggestionato, primo fra tutti Gauguin. Da questa premessa, dalla approfondita conoscenza delle opere di Cezanne e dalla continua sperimentazione che ha sempre caratterizzato l’indole del pittore, nasce nel 1907 il quadro «Demoiselles d'Avignon» che segnò l’avvio della stagione cubista di Picasso.

Picasso Demoiselles d'Avignon

In quegli anni Picasso ricerca con George Braque la soluzione al problema della terza dimensione. I due artisti lavorarono a stretto contatto, producendo opere che sono spesso indistinguibili tra loro. In questo periodo nasce il collage che, accanto al papier collé di Braque, apre la porta allo sviluppo dell'arte dadaista e poi surrealista. In questo periodo avviene la definitiva consacrazione dell’artista che raggiunge livelli di notorietà mai raggiunti da altro pittore in questo secolo.

La fase cubista di Picasso durò fino al 1915 anno in cui vi fu un'inversione nel suo stile. Abbandonò la sperimentazione per passare alla rappresentazione oggettiva. Ispirato dal rigoroso classicismo di Ingres le figure divennero solide e quasi monumentali, ben presto però ritornò alla scomposizione cubista, soprattutto nelle nature morte. Il suo ritorno alla figuratività anticipò di qualche anno un analogo fenomeno che, dalla metà degli anni ’20 in poi, si diffuse in tutta Europa segnando la fine delle Avanguardie Storiche.

Ma la vitalità di Picasso non si arrestò lì. La sua capacità di sperimentazione continua lo portarono ad avvicinarsi ai linguaggi dell’espressionismo e del surrealismo, specie nella scultura, che in questo periodo lo vide particolarmente impegnato. Nel 1937 partecipò all’Esposizione Mondiale di Parigi, esponendo nel Padiglione della Spagna il quadro «Guernica» che rimane probabilmente la sua opera più celebre ed una delle più simboliche di tutto il Novecento.

Negli anni immediatamente successivi la seconda guerra mondiale si dedicò con impegno alla ceramica, mentre la sua opera pittorica fu caratterizzata da lavori «d’après»: ossia rivisitazioni, in chiave del tutto personale, di famosi quadri del passato quali «Les meninas» di Velazquez, «La colazione sull’erba» di Manet o «Le signorine in riva alla Senna» di Courbet.

Picasso muore nel 1973 all’età di novantadue anni a Mougins.

 

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